Nel mese di giugno, nelle zone di Ravenna e Ferrara, si sono verificate morie di uccelli selvatici, gabbiani rosei (Chroicocephalus genei) e beccapesci (Thalasseus sandvicensis), con conferma di casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) H5N1.
A seguito di questi episodi e tenendo conto di quanto previsto dal Dispositivo del Ministero della Salute Prot. n. 0014865-06/06/2023-DGSAF-MDS “Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1 – Dispositivo recante misure di controllo e sorveglianza per prevenire l’introduzione e la diffusione dell’influenza aviaria” che si allega al presente comunicato raccomandandone massima applicazione e diffusione, si evidenziano le seguenti indicazioni di massima utili per la popolazione e per il contesto venatorio (informazioni più approfondite negli allegati):
1. Piani di sorveglianza negli uccelli selvatici e di sorveglianza passiva nei carnivori
1.2 Uccelli selvatici rinvenuti morti
Ad integrazione di quanto previsto sul Dispositivo ministeriale, si specifica quanto segue, ricordando che la sorveglianza per HPAI negli uccelli selvatici è fondamentale per avere un sistema di allerta precoce per adottare prontamente misure che riducano il rischio di introduzione dell’infezione negli allevamenti e per rilevare eventuali virus influenzali con caratteristiche zoonosiche.
Gli uccelli selvatici rinvenuti morti, in assenza di una mortalità collettiva, devono essere segnalati agli Enti coinvolti nell’attuazione del “Piano di sorveglianza e di monitoraggio sanitario nella fauna selvatica”, approvato con DGR 1763/2017 (Servizio Veterinario AUSL competente, Settore territoriale agricoltura, caccia e pesca della Regione, Corpo di Polizia provinciale, Carabinieri Forestali o Ente parco competente nel caso di aree protette) da parte di chiunque ne venga a conoscenza, al fine di consentire il conferimento della carcassa alla Sezione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio per la ricerca del virus. Per la sorveglianza di HPAI sono particolarmente significativi gli uccelli acquatici e i rapaci. Per quanto concerne i piccioni, tenendo conto dell’inferiore sensibilità all’infezione di questa specie, le segnalazioni devono essere limitate solo alle morie collettive, non ai casi singoli di soggetti morti.
Le morie collettive di uccelli selvatici, qualora il fenomeno sia ascrivibile ad un singolo evento e indipendentemente dalla presenza di esemplari con sintomatologia sospetta, sono da considerarsi come sospetti di HPAI e devono essere subito segnalate da chiunque ne venga a conoscenza al Servizio Veterinario AUSL competente per territorio.
2. Indicazioni generali per la riduzione del rischio di diffusione dell’infezione nell’ambiente, per la prevenzione nell’uomo e misure di controllo sulle persone esposte
La principale esposizione a rischio per la trasmissione di virus influenzali dalla popolazione avicola all’uomo è rappresentata dal contatto diretto con uccelli o pollame malato, incluse le loro carcasse. Il rischio riguarda principalmente categorie di lavoratori quali agricoltori, lavoratori agricoli presso allevamenti di pollame, veterinari e operai coinvolti nell’abbattimento. Per queste tipologie di lavoratori, secondo quanto previsto anche dalla Nota ministeriale DGPRE e DGSAF Prot. n. 0007782-07/03/2023-DGPRE-DGPRE-P, recante “Influenza aviaria da sottotipo H5N1: informazione e indicazioni” in allegato, quando esiste un potenziale rischio di esposizione deve essere rivista e integrata la valutazione del rischio. I datori di lavoro devono mettere in atto misure preventive quali ad esempio il distanziamento fisico e un’adeguata aereazione degli ambienti di lavoro, inoltre fornire DPI adeguati e formare i lavoratori sul loro utilizzo e smaltimento.