L'origine dell'attuale territorio comunale si riconduce al 900-950 circa, periodo in cui nasceva il villaggio chiamato Vico Zoaro.Il più antico documento in cui si fa menzione del villaggio risulta essere il rogito del 6 Aprile 1032 con cui si documenta la donazione del Castello di Vico Zoario.
Nell'anno 1215 risulta padrone del Castello e di gran parte del terreno circostante, Gherardo del Bosco, dal quale quasi certamente proviene l'attuale nome di Cadelbosco.
Intorno al 1219 i terreni posseduti dai Benedettini di Canossa (Boschetto e Roarolo) passano in proprietà ai frati Benedettini del convento di S. Giovanni di Parma. Questi iniziarono un grande lavoro di bonifica del terreno dando vita alle colonie agricole di Roarolo e del Boschetto.
Verso la fine del XIV sec. tra il 1350 ed il 1400, il nome Vicozoaro sparisce dalle vecchie carte e viene sostituito da quello di Domus del Bosco (Casa del Bosco) anche per lo spostamento della popolazione più a levante (dove attualmente esiste il centro di Cadelbosco Sopra).
Fu qui costruita la chiesa dedicata, come già precedentemente quella di Vicozoario, a S. Celestino.
La grande peste bubbonica del 1630, quella che riempie le pagine dei "Promessi Sposi" del Manzoni, colpisce anche Cadelbosco; morirono 60 persone. Per implorare la Grazia Celeste si gettarono, presso la chiesa di S.Celestino, le fondamenta dell'Oratorio chiamato dal popolo "il Chiesolino". Fu demolito nel 1940 per far posto al nuovo imbocco di via Mons. Saccani.
E' nella metà del 1700 che si gettano le fondamenta della nuova Chiesa del Capoluogo (quella attuale) nata nel 1769. La chiesa vecchia, compreso il campanile, fu poi incorporata in quella nuova molto più lunga e più larga.
Tra il 1800 e il 1830 una serie di gravi calamità si abbattono sul territorio cadelboschese, tra queste le più luttuose sono: un'epidemia di tifo, un fortissimo terremoto ed una grave inondazione.
Nel decennio del 1860/70 il primo Sindaco Enrico Terrachini istituisce le pubbliche scuole elementari, maschili e femminili, nelle quattro frazioni del Comune.
Agli inizi del 1900 si costituisce nel capoluogo la prima Cooperativa di Consumo, viene inaugurato anche un salone per spettacoli chiamato "Teatro Catellani", ampliato poi nel 1953.
Tra il 1919 e il 1926 viene eseguita la grande bonifica Parmigiana-Moglia che interessa anche il comune di Cadelbosco sui terreni a levante del Crostolo.
Gli anni tra il 1941 e il 1945 sono gli anni della Resistenza e la popolazione cadelboschese vi partecipa attivamente con ben 232 uomini e 27 donne. Le donne cadelboschesi furono anche promotrici della famosa "Adunata Sediziosa" dell'Ottobre 1941, una delle manifestazioni più grandi di rivolta al fascismo che riunì davanti al municipio oltre 1000 donne.
A ricordo di tutti i Caduti nel periodo della Resistenza venne inaugurato il 26 Settembre 1965, nella Piazza della Libertà, il monumento dedicato alla Resistenza, opera di notevole valore artistico dello scultore Marino Mazzacurati.
Da questi anni di rinascita la popolazione cadelboschese ha visto sempre in crescere, con attiva partecipazione alla vita economica e sociale, lo sviluppo del proprio Paese.